PERCORSO PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E DI ORIENTAMENTO

(PCTO)

Nel corso degli ultimi tre anni abbiamo seguito un percorso per le competenze trasversali e si orientamento (PCTO) e tale percorso ci ha aiutato a comprendere come relazionarsi al mondo del lavoro e non solo. Il primo corso che abbiamo seguito è stato nell’anno 2019/2020 con 4 incontri settimanali da 3 ore per un totale 12 ore. Questo corso ci introduceva alla sicurezza nel mondo del lavoro e questo percorso didattico ormai è obbligatorio per qualsiasi lavoratore, infatti, la formazione obbligatoria è prevista dall'articolo 37 del D.lgs 81/08. Lo scopo del corso è di ottenere adeguate conoscenze e abilità per poter prevenire qualsiasi incidente sul lavoro e per incrementare la sicurezza mentre si è sul posto di lavoro. Una volta finito questo corso non abbiamo seguito più nessun corso a causa Covid-19. Nell’anno 2020/2021 abbiamo partecipato a più corsi diversi, il primo è stato Orientasud una manifestazione creata nel 1999 e questa edizione è stata piuttosto particolare in quanto si è svolta totalmente online. Grazie ad essa abbiamo aumentato le nostre conoscenze e abilità nel mondo del lavoro e abbiamo avuto modo di conoscere i corsi, gli esami e gli sbocchi lavorativi delle diverse facoltà universitarie. Il secondo corso, iniziato nel mese di Dicembre, è stato esposto dal prof. Murano Aniello, docente di Computer Science presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell'Informazione della Università degli Studi di Napoli Federico II, e dalla dott.ressa Stranieri Silvia, dottoranda di ricerca in Matematica e Applicazioni. Nei primi incontri il prof. Murano ci ha illustrato la storia dei primi calcolatori mentre nelle lezioni successive ci ha spiegato Scratch, che è un ambiente di programmazione gratuito, con un linguaggio di programmazione di tipo grafico. Inoltre ci ha introdotto il linguaggio HTML che serve a creare e dare uno stile alle pagine internet. Il nostro percorso è proseguito con il prof. Murano che ci ha spiegato la teoria dei giochi che studia i comportamenti di più individui che interagiscono tra loro. L’interazione tra i soggetti può essere di carattere cooperativo o conflittuale, ma in ogni circostanza l’obiettivo è quello della massimizzazione del guadagno di ciascun soggetto. L’esperienza offerta con la Federico II si è conclusa con un corso sulla chirurgia robotica curato dalla dott.ressa Stranieri Silvia. La chirurgia robotica (Robotic Assisted Surgery) è una branca dell'ingegneria che sviluppa mezzi robotici che consentono all'operatore di praticare un intervento chirurgico manovrando, a distanza, un robot non completamente autonomo ma capace di eseguire manovre comandate. Infine abbiamo seguito un corso offerto da Adecco che è un’agenzia multinazionale di selezione del personale. Questo corso ci ha insegnato a scrivere u curriculum vitae e ad incominciare a capire le nostre abilità in ambito lavorativo. Personalmente questi corsi che ho seguito si sono resi molto utili per introdurmi al mondo del lavoro e capire come affrontare le difficoltà che ci posso essere, in particolare ho provato molto interesse per i corsi su chirurgia robotica infatti di seguito riporto un approfondimento sui sensori robotici in particolare sui sensori di prossimità che sfruttano le onde elettromagnetiche.

Sensori di prossimità

Il sensore di prossimità è un congegno che permette di rilevare la presenza di un corpo o un oggetto nelle immediate vicinanze. Questo dispositivo sfrutta la proprietà delle onde elettromagnetiche che può emettere: il ritorno delle onde fa sì che il congegno possa rilevare o meno oggetti sulla sua strada. Solitamente questi sensori si inseriscono su un telefono e sfruttano i raggi infrarossi, ma è il funzionamento tipico di elementi come i sensori di parcheggio presenti sull'auto. Il sensore di prossimità o presenza viene utilizzato in molti casi e dunque serve per rilevare un oggetto. Esistono molti modelli diversi tra loro, che sfruttano la tecnologia per rilevare un oggetto o un corpo nelle immediate vicinanze. Ci sono due termini che vengono spesso utilizzati: uno è la velocità di commutazione, ovvero la velocità con cui il segnale viene elaborato, e l'altro è la distanza nominale, ovvero fin dove il sensore arriva in condizioni ottimali. Il sensore di prossimità o presenza è un apparecchio che può emettere e ricevere delle onde. Quando le onde vengono emesse hanno un ritorno appena incontrano un ostacolo davanti a loro. Essendo predisposto al ritorno, in base all'intensità utilizzata si avrà la possibilità di capire a quale distanza è l'oggetto, dunque il sensore si attiverà o meno. Il sensore di prossimità potrebbe essere paragonato, in modo lontano, all'ecoscandaglio delle navi: la misurazione avviene proprio in base al ritorno dell'eco delle onde. Il funzionamento è praticamente identico: in base al ritorno il sensore misurerà la distanza con l'oggetto più vicino e attiverà le funzioni per cui è stato programmato. Ovviamente ci sono tantissimi modelli di ogni sensore di prossimità o presenza, visto che ogni tipologia permette un'applicazione diversa. Infatti lo sviluppo di questa tecnologia ha conosciuto diverse fasi e ha permesso di poter tirar fuori dei modelli davvero utili utilizzati in ogni campo. Basti pensare allo smartphone che spegne il touch al momento della vicinanza con l'orecchio o al sensore di parcheggio presente sull'auto. Un insieme di problemi risolti con un unico dispositivo.